L’ora della verità
28/01/2021

I politici si rimbocchino le maniche. Su di loro sono rivolti gli occhi di due regioni. L’Emilia Romagna, appena uscita dal voto, e le Marche, che dalle urne attende ancora un verdetto. L’economia non galoppa, da Piacenza a Rimini ci sono segnali di rallentamento, mentre da Pesaro ad Ascoli il motore non gira ancora come dovrebbe anche se il 2019 ha fatto registrare buoni numeri in crescita per il prodotto interno lordo. Ed è per questo che dalle stanze del potere devono arrivare gli antidoti per evitare che il sistema produttivo si blocchi e le medicine per far sì che sia in salute.
Da anni, gli imprenditori e i cittadini si aspettano qualcosa di più da chi governa e il rinnovo dei ‘parlamentini’ regionali è un’occasione per sterzare e appoggiare, non solo con le parole, il mondo economico.
L’Emilia Romagna ha un’ossatura di imprese che hanno voglia di fare, valide e propense all’innovazione, ma che appunto da anni vedono le loro richieste non sempre esaudite. I nuovi assi viari sono fermi, serve uno sforzo in più per gli aeroporti e le fiere, il turismo va sostenuto meglio.
Le Marche si stanno risollevando con grande sforzo del pubblico e dei privati per tornare ai livelli pre crisi. Ma la ricostruzione post sisma resta una ferita aperta, con aree del territorio spopolate. Insomma, il lavoro non manca. A questo punto ci si aspetta che la politica batta un colpo. Dopo tante parole, servono i fatti. Finalmente.